Pochi giorni fa si è concluso il Festival dei comportamenti a Lodi.
Nell'ambito della manifestazione il comune ha voluto offrire ai ragazzi delle scuole elementari della città, tre giornate dedicate ai laboratori Metodo Bruno Munari®.
Grazie all'ospitalità di Barbara Scotti i laboratori si sono potuti svolgere nella cornice della sua bella libreria Sempreliberi nel cuore di Lodi.
Il libro è stato l'indiscusso protagonista, ma non il libro inteso nella sua versione più classica, bensì il libro analizzato come oggetto. Il libro guardato dal punto di vista tecnico osservandone tutte le sue componenti quali la copertina, le pagine e la rilegatura.
Il libro come mezzo di comunicazione e di espressione.
Il libro come mezzo di apprendimento, di piacere e bellezza estetica.
Tutto questo è stato possibile osservarlo grazie ai "Prelibri" di Bruno Munari.
12 piccoli libri per bambini dai 3 anni che ancora non sanno leggere, che racchiudono tra le pagine tutta la bellezza, la sapienza, il potere comunicativo e il valore che il libro racchiude dentro di sè.
Cosa ci insegna Bruno Munari?
Innanzitutto che il libro può comunicare anche grazie all'utilizzo di molteplici materiali e attraverso tutti i sensi: la vista, il tatto, l'udito, l'olfatto (l'odore del legno, della carta, della plastica), il senso termico...
Ci mostra che è possibile rilegare il libro in modi differenti. Con uno spago, con della corda, con spirali metalliche e di plastica, grazie ad una cucitura...
Ci insegna anche che nei libri possono esserci delle sorprese e che l'apprendimento avviene attraverso la scoperta e la manipolazione.
"A: Ma a che cosa serve un libro ?
B: A comunicare il sapere, o il piacere, comunque ad aumentare la conoscenza del mondo.
A: Quindi, se ho ben capito, serve a vivere meglio.
B: Spesso si."
Citazione dai Prelibri, Danese, 1980
Libro bianco – La manipolazione della carta |
Libro illeggibile |
Libro per tutti i sensi |
Libro verde – Quanti tipi di verdi esistono? |
Leporello |
Il libro è stato anche osservato come mezzo per superare gli stereotipi.
Penso in modo particolare a Cappuccetto rosso, una delle fiabe europee più popolari al mondo. Molti illustratori e artisti contemporanei hanno rivisitato la fiaba originale riproponendola in diversi modi.C’è chi ne ha fatto un racconto spiritoso dove Cappuccetto con astuzia e grazie ad una caramella riesce a sconfiggere il lupo (“Un petit chaperon rouge"di Marjolaine Leray, Actes Sud). Chi invece racconta le peripezie di un lupo che non riesce ad infilarsi la vestaglia della nonna ("Le petit chaperon rouge" di Jean-Luc Bouquet, Autrement). L'artista svizzera Varja Lavater ha progettato il suo Cappuccetto rosso con dei simboli. Ne esiste anche una bellissima versione tattile edito da "Les Doigts Qui Rêvent".
Avreste dovuto vedere lo stupore dei ragazzi quando alla fine del laboratorio ho mostrato loro il Cappuccetto rosso tattile...
E infine, ma certamente non meno importanti ci sono i Cappuccetti di Bruno Munari: bianco, giallo e verde editi da Corraini. Cappuccetto bianco è alle prese con un ambiente tutto bianco completamente ricoperto dalla neve e una nonna partita per l'Africa nera. Cappuccetto giallo, ambientato in una città, riesce a fermare il lupo grazie all'aiuto degli amici uccellini e Cappuccetto verde aiutata invece dalla rana Verdocchia riesce a far scappare il lupo in preda ad attacchi di paura.
Per ricapitolare...
3 giornate intense, 12 laboratori, 250 ragazzi, 1 libreria e ovviamente una super libraia, 1 bravissima collega della libraia che si è occupata delle foto, 1 operatrice Metodo Bruno Munari®, tanti materiali e strumenti, molta voglia di sperimentare mescolati all'entusiasmo che solo i bambini sanno avere, sono stati gli ingredienti per un'esperienza che ha dato la possibilità ai ragazzi di assaporare anche se solo per un breve istante, il valore e il significato che il Metodo Bruno Munari® sa trasmettere.
Laboartori Metodo Bruno Munari®
Festival dei comportamenti 2014 – Lodi
Libreria Sempreliberi
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