La sperimentazione in laboratorio Metodo Bruno Munari® è forse il momento più importante del laboratorio. Sperimentare per apprendere attraverso la scoperta significa, dal Dizionario italiano ragionato: "sottoporre a un controllo, a una verifica, a una prova. Procedere nella conoscenza scientifica non per ragionamenti o principi astratti ma per esperienze sensibili".
Ricercare e provare dunque anche attraverso i sensi. Ogni persona durante questa fase del laboratorio ha la possibilità di esprimersi attraverso il fare, ma senza un fine preciso. Si ricerca, si prova e si fa per capire. Qui, qui, e anche qui parlo della sperimentazione sulla carta.
La sperimentazione poi può certamente portare ad altri ragionamenti. Per esempio si può catalogare.
Catalogo delle azioni scoperte durante la sperimentazione |
Catalogare significa riordinare, classificare secondo un criterio e con un certo ordine. È importante per comprendere la sperimentazione e continuare nella fase successiva, la progettazione.
Si potrebbe ad esempio progettare un libro per conoscerne il suo linguaggio comunicativo e tutti gli elementi che lo compongono.
Si potrebbero creare delle sculture da viaggio, ispirate alle opere di Bruno Munari.
Oppure si potrebbe partire dalla sperimentazione della carta per arrivare ad un altro progetto, quello dei fiori e della loro forma.
Nel post precedente avevo già accennato alla forma dei fiori. Corolle a quattro, cinque, sei o più petali, a simmetria bilaterale. Petali dalla forma rosacea, orciolata, tubulosa, ligulata... Fiori semplici, semidoppi, doppi. Fiori a coppa, a punta, a vaso. Fiori globosi, fiori arruffati, arrotondati. Fiori a rosetta e a pon-pon.
Esempi visivi |
Immagine tratta da: http://www.actaplantarum.org/morfologia/morfologia5c.ph |
A partire da materiali già lavorati in precedenza dove l'unico scopo era quello di ricercare e sperimentare le azioni che si possono fare con un foglio di carta ora il focus è centrato sulla corolla dei fiori e sulla forma dei petali.
I fiori che nascono possono essere certamente fiori simili alla realtà, ma per la maggior parte sono fiori nati dall'immaginario di ognuno.
Se penso a fiori fantastici posso certamente citare il grande lavoro di Luigi Serafini del suo "Codex Seraphinianus" dove l'autore si immagina un'enciclopedia totalmente inventata, sia per le immagini che per la scrittura. Dove anche se non capiamo nulla di quello che c'è scritto, possiamo certamente capirne l'argomento e la classificazione.
Codex Seraphinianus di Luigi Serafini, Rizzoli 2013 |
Penso anche al lavoro di Leo Lionni dove Artisie, Giraluna, Tirilli e altre forme vegetali fantastiche compongono il suo universo botanico immaginario in "Botanica Parallela".
La botanica parallela di Leo Lionni, Gallici 2012 |
La sperimentazione offre molti spunti per continuare il lavoro. Che si parli di carta, colore, segni, forme e formati, tecniche pittoriche... ricercarne le variabili e le molteplici possibilità attraverso un metodo è un'immensa ricchezza ogni volta da scoprire.
Libreria Sempreliberi – Lodi
Laboratorio per adulti
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