martedì 19 gennaio 2016

#2 VERDI. MA QUANTI CE NE SONO?

Vorrei parlarvi del verde a partire da questo post per illustrarvi come si può continuare a giocare con il colore.

Florence Guiraud – Tout en couleurs – De La Marinière Jeunesse

Etimologicamente verde significa "esser verde (detto delle piante), esser vigoroso" ed è il colore che maggiormente troviamo in natura.

Nel libro "Tout en couleurs" di Florence Guiraud, autrice e illustratrice spiega di come la storia del verde sia molto divertente. Racconta che in Asia molte lingue non nominano il verde in quanto in realtà è considerato come un blu particolare.
In Giappone quando si parla del colore dei vegetali si parla di "blu foglia". E anche in Occidente per molto tempo non si distingueva il blu dal verde. È solo a partire dal diciottesimo secolo che il verde viene ufficialmente riconosciuto come un vero colore e associato al verde della natura.
Florence racconta anche che i farmacisti hanno scelto per l'insegna della croce il verde proprio per ricordare che i rimedi sono a base di piante e a poco a poco hanno associato questo colore a l'igiene sanitaria.
Simbolicamente in Occidente il diavolo, i geni malvagi e i dragoni sono dipinti di verde e per molto tempo questo colore non è stato amato. È anche il colore dei malati e dei morenti.

Oggi però il verde assume anche altri significati. Lo si associa alla giovinezza, "età verde", "il verde degli anni", a partiti politici "I verdi". Si dice anche "proteggere il verde", proteggere i paesaggi.
Il principale significato simbolico del verde è la speranza. L'associazione tra il verde e la vita è universale proprio perché senza vegetazione non ci sarebbe vita. Nei paesi islamici invece il verde è simbolo di beni spirituali e materiali. È un colore che esercita un influsso calmante sui sensi, in particolare modo alla vista.

Uno sguardo al verde nell'arte.

Vassily Kandinsky – Verde vuoto – 1930

Joseph Kosuth – Cinque parole in verde neon – 1965

Bernard Cohen – Mutazione verde n°II – 1960

 Josef Albers – Omaggio al blu e al verde – 1950

Dan Flavin
Greens crossing greens (to Piet Mondrian who lacked green) – 1966

Yves Klein – Verde monocromatico – c.1955

Andy Warhol – Stelle di natale – 1982

E negli albi illustrati.


Catarina Sobral – Mio nonno – La nuova frontiera Junior 2015

Anouck Boisrobert, Luois Riguad – Nella foresta del bradipo
Corraini edizioni 2011

Alessandra Berardi, Alessandro Gottardo – C'era una voce
Topipittori 2012

Iela Mari – Animali nel prato – Babalibri 2011

Bruno Munari – Cappuccetto verde – Corraini edizioni 2007

Komako Sakai, Yukiko Kato – Nell'erba – Babalibri 2011

Katsumi Komagata – Bruits di vent – One stroke

Marine Rivoal – Trois petits pois – Rouergue 2012

E ancora nei laboratori Metodo Bruno Munari®.

Uno dei modi di esplorare il colore secondo il Metodo Munari è quello di ricercarne le variabili, studiarne la sua storia, conoscerne la nomenclatura corretta.
Studiare le tecniche dell'arte per sperimentare il colore. Scoprire intorno a noi dove si trova, capire come si fa a fare un colore. Il verde si ottiene mescolando il blu e il giallo, ma se utilizzo un giallo limone o un giallo ocra con un blu cobalto e un blu ceruleo otterrò verdi molto diversi tra loro.(Questo argomento lo riserverò però per un prossimo post).

Uno dei modi per esplorare il colore è la tecnica. Con quali strumenti? Acquarelli, matite colorate, pastelli a olio, a cera, pennarelli, carte...

Acquarelli

Pennarelli

Neocolor

Pastelli a olio

Carte

Gessetti

Matite colorate

Oppure si potrebbe sperimentare il colore anche con diversi materiali come ho proposto in questo laboratorio.


Materiali tutti verdi di ogni tipo, naturali e artificiali disposti su un tavolo. Lo stupore è garantito.
Si comincia ad esplorare i materiali toccandoli e guardandoli. Dopo un'attenta osservazione, una possibilità è quella di catalogare i materiali per colore.
E allora ecco che si comincia selezionando i verdi chiari da quelli scuri, poi quelli medi per arrivare a selezionare tanti piccoli gruppi di verdi tutti diversi tra loro.



Se chiedessimo ad un bambino di dirci quanti verdi conosce probabilmente la risposta sarà due, tre, quattro al massimo.
Per ampliare la conoscenza dei colori un passo importante che si può fare è quello di studiarne il nome corretto: verde acqua, verde bottiglia, verde cadmio, verde limone, verde mare, verde mela, verde muschio... Ci si può aiutare con un dizionario dei colori.


Con l'aiuto di un computer e una stampante si possono poi creare dei campioni con i verdi ricercati (come vedete nell'immagine) e giocare alla "caccia del verde" associando il nome del verde ai gruppi in precedenza selezionati.





Un laboratorio dinamico e divertente che stupisce e insegna. Un laboratorio con una ricerca infinita. Un laboratorio che potrebbe diventare una mostra. Un pò come in "Kubbe fa un museo".

Ashild Kanstad Johnsen
Kubbe fa un museo – Electa Kids 2013

2 commenti:

  1. molto interessante. in particolare non ho mai pensato al dizionario dei colori, che può tornare molto utile! grazie.
    condivido anche la mia esperienza: comincio settimana prossima un intervento presso un nido. realizzerò le "stanze dei colori", ossia ogni settimana allestisco con un colore differente una stanza apposita, ricoprendo soffitti, pavimento e pareti, con vari materiali e varie gradazioni del colore della settimana. ovviamente con bimbi così piccoli non parleremo del colore ma sarà tutto esperienziale.

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  2. Cara Silvia, per i bambini piccoli è buona cosa come propone lei lavorare in un ambiente pensato appositamente per loro. È interessante dare importanza ai sensi quando sono così piccoli. Con le mani, ma anche con tutto il corpo.
    Perché non parlare del colore con bambini così piccoli? Si può partire, uno alla volta dai colori primari e individuare ciò che già conoscono. Giallo come... Rosso come... Blu...
    Buon lavoro!

    RispondiElimina

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