L'esperienza alla Scuola dell'infanzia di Stabio iniziata in ottobre si sta per concludere. Proprio per questo vorrei parlarvi degli approfondimenti e del lavoro che le insegnanti delle tre sezione di Via Arca hanno svolto a seguito dei miei laboratori.
Le maestre hanno da subito mostrato un vivo interesse per i laboratori Metodo Bruno Munari® e fin dall'inizio mi hanno accolta con calore e apertura. Entusiaste del progetto, di lavorare insieme e scoprire nuovi modi per apprendere è cominciata un'interessante collaborazione.
Il Metodo Bruno Munari® è uno strumento di apprendimento che aiuta chi ne fruisce ad ampliare i propri orizzonti. Arricchisce e sviluppa il pensiero progettuale creativo.
Bruno Munari nella sua collana "Giocare con l'arte" edito da Zanichelli nel quaderno de "Il laboratorio per bambini a Brera" dice: "Ciò che distingue questo laboratorio da tutti gli altri laboratori esistenti in altri musei d'arte nelle grandi città del mondo, è il metodo". Era il 1977.
Ora nel 2014 i nostri bambini sono sollecitati da molteplici attività e le proposte laboratoriali sono numerose. Ma quali scegliere? Come capire quali sono i laboratori di qualità?
Quando si sceglie per il proprio figlio, tra le moltissime offerte delle attività in laboratorio, bisognerebbe ogni volta chiedersi: "ma il mio bambino cosa impara da questa esperienza?".
Perché fare un "bel lavoretto" non basta! I bambini hanno bisogno di apprendere un Metodo che li aiuti a crescere che gli dia delle basi per essere in futuro, come diceva Bruno Munari, un adulto capace di risolvere i propri problemi con creatività. Tutto questo certamente in un clima sereno di gioco e scoperta. E quello che naturalmente aiuta questo procedimento è la continuità. La continuità consolida il processo di apprendimento.
Continuità, coerenza, costanza amalgamati a un Metodo di apprendimento valido rendono, non solo il bambino autonomo, ma gli insegnano un modo di porsi curioso e attento nei confronti della vita.
Per agevolare questo processo di continuità ho pensato di proporre dei laboratori di base che potessero stimolare sia i bambini nel loro corso di apprendimento che le maestre nella loro programmazione e nella successione delle esperienze.
Infatti già dopo il primo laboratorio sull'argomento del segno dove abbiamo approfondito le variabili del gesto e degli strumenti, le insegnanti hanno creato in classe un "angolo dei segni" dove i bambini hanno la possibilità di sperimentare in maniera indipendente e consolidare l'esperienza svolta in laboratorio.
Inseguito hanno continuato lo studio sul segno con una ricerca e catalogazione dei vari gesti che i bambini hanno scoperto: strisciare, appoggiare, ruotare, segno leggero, segno pensante, segno lento, segno veloce...
È stato inoltre approfondito il tema delle pelli degli animali, già toccato in laboratorio.
Il secondo tema che ho proposto è stato quello delle tracce e delle impronte sperimentato con la pasta di sale. Qui il post dedicato a questo laboratorio.
Le insegnanti durante un'uscita nel bosco hanno ulteriormente analizzato l'argomento con i bambini cercando nel terreno le impronte e le tracce osservando la differenza tra di esse.
Le texture sono state il tema successivo. Le abbiamo sperimentate con tre tecniche: la stampa, il timbro e il frottage. Le trovate qui, qui e qui.
In classe hanno poi continuato il gioco delle forme strappate con "il che cosa mi fa venire in mente" utilizzando le sperimentazioni eseguite in laboratorio.
Sotto invece l'approfondimento della tecnica del frottage.
Il percorso continua con l'esplorazione delle texture degli alberi e in particolare con l'osservazione minuziosa della corteccia. Abbiamo quindi proseguito il nostro percorso con la regola della ramificazione naturale delle piante. Qui il post.
Sotto potete vedere degli altri metodi di sperimentazione sul tema dell'albero che le maestre hanno proposto ai bambini ispirate al libro di Bruno Munari "Disegnare un albero".
Qui invece una sperimentazione ispirata al libro di Mauro Evangelista "Saremo alberi".
Proseguiamo poi con il tema del verde. Quello del verde è un laboratorio in cui i bambini sono confrontati con lo stereotipo dato dalle poche variabili che vengono loro offerte (pensiamo alla scatola delle matite colorate o dei pennarelli...). Infatti la loro conoscenza del verde è limitata al verde chiaro e al verde scuro. Qui hanno invece potuto scoprire le molteplici variabili del colore e i loro nomi spesso legati alla natura (verde foresta, verde mela, verde limone, verde acqua, verde giada...) e sperimentare con esse. Qui e qui i post dedicati al verde.
Ecco che le insegnanti ispirate al laboratorio hanno allestito in aula l'angolo del verde dando così la possibilità ai bambini di sperimentare in maniera del tutto autonoma.
Questo percorso di Laboratori Metodo Bruno Munari® si conclude con un'esperienza sul sole. Come insegna Bruno Munari nel suo libro "Disegnare il sole" ho proposto diverse tecniche per la sperimentazione del sole, quali la monotipia, il collage e il frottage. Qui il post.
Le insegnanti hanno poi continuato l'esperienza utilizzando una tecnica che nel laboratorio non abbiamo sperimentato, l'acquarello.
Hanno poi approfondito l'argomento con una catalogazione dei soli sperimentati in laboratorio e la realizzazione di un catalogo personale secondo criteri scelti dai bambini quali ad esempio "Soli senza raggi", "Soli con i raggi", "Soli al tramonto"...
La continuità e la qualità mescolati alla passione e alla voglia di scoprire hanno dato origine ad un anno ricco di condivisioni, di esperienze e un modo "diverso" per apprendere. Un modo che se lo scopri e ti affidi diventa parte di te. Un modo che non è prodotto, ma processo. Un modo di guardare il mondo che si chiama Metodo Bruno Munari®.
Desidero infine ringraziare i veri protagonisti di questa esperienza, i bambini e tutte le persone che hanno reso possibile tutto questo. Grazie di vero cuore a Maria Chiara, Paola, Cinzia, Katiuscia e Chiara!
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