lunedì 18 dicembre 2017

STRENNE DI NATALE

Il regalo di Natale è una lunga tradizione che i bambini, e diciamolo anche gli adulti, aspettano con gioia di scartare il 24 o il 25 dicembre a seconda delle proprie usanze.
A casa mia è sempre stata tradizione scartare i regali la mattina del giorno di Natale. Ricordo da piccola l'agitazione la sera della Vigilia quando i miei genitori mi davano la buonanotte e io cercavo a tutti i costi di addormentarmi il prima possibile così la notte sarebbe passata più velocemente. La mattina all'alba correvo nel lettone e urlavo che finalmente Gesù Bambino era arrivato.
Da grandicella invece dovevo mantenere il segreto con il mio fratellino e far continuare la magia per lui ancora troppo piccino per scoprire la verità su chi porta davvero i regali di Natale.
Questa magia l'ho vissuta con i miei figli e quest'anno la piccola di casa, anche se ancora non gliel'ho confessato apertamente, in fondo sa "che siamo noi".

Da dove arriva l'usanza del regalo di Natale? Nella credenza religiosa cristiana questa tradizione deriva dal fatto che i Magi fecero dono a Gesù appena nato con tre doni molto preziosi e simbolici: oro incenso e mirra. Oro per la regalità del Bambino nato, l'incenso come segno di divinazione e la mirra che simboleggia la mortalità di Gesù.
In realtà ci sono altre versioni sulla trazione del dono. Una di queste deriva dalle "strenne", un'antica usanza romana che prevedeva, nell'Antica Roma, di scambiarsi dei doni durante le festività che si svolgevano dal 17 al 23 dicembre in onore del dio Saturno. Alcuni scrivono invece che ci si scambiava i regali a Capodanno. Più tardi in America, grazie ai coloni olandesi, nasce la figura di San Nicola (Santa Claus) in Italia chiamato Babbo Natale.

Il regalo di Natale ha dunque tradizioni e credenze molto antiche. Oggi invece cosa rappresenta il regalo di Natale? Una corsa all'ultimo minuto? Ansia e stress? File di code interminabili alle casse?

Il regalo è diventato qualcosa di scontato? Stereotipato?

Durante una giornata di laboratori per adulti ho voluto sperimentare questo simbolo natalizio pensando a un'opera di Bruno Munari e all'arte giapponese dell'impacchettare regali, lo Tsutsumi.

Ringrazio Laura Frigerio Bonoli, amica e collega di laboratori, che me mi ha fatto conoscere quest'arte e che per prima ha sperimentato l'arte di impacchettare regali.

L'opera di Bruno Munari si intitola per Marco, per Pietro e Maria Teresa del 1996. Un regalo impacchettato apparentemente a caso, ma che nasconde legami speciali attraverso intrecci e nodi.


Bruno Munari - Per Marco, per Pietro e Maria Teresa - 1996

Luisa Canovi esperta di arti giapponesi in un articolo dal titolo "TSUTSUMI: l'arte giapponese dell'impacchettare le cose" scrive: "Nel Giappone di oggi tsutsumi significa presentare i regali, spesso senza avvolgerli e nasconderli completamente ma offrendoli alla vista esaltati da materiali e da forme particolari. [...] Uno tsutsumi considera l'oggetto come qualcosa di unico da valorizzare a volte con inviluppi semplicissimi, altre volte con piegature lunghe e complesse. [...]
Rispetto al concetto occidentale del pacchetto inteso come qualcosa di fortemente visibile lo tsutsumi rappresenta un’idea culturale differente, quella cioè di proteggere il dono in materiali, forme e colori semplici, sobri ed eleganti. 
Nello tsutsumi c’è innanzitutto il piacere estetico del contemplare un pacchetto senza la fretta di strappare carta e nastri per vedere cosa c’è dentro. Anticamente alcuni tsutsumi fatti per occasioni cerimoniali particolari non dovevano neppure aprirsi, bastava sapere che al loro interno qualcosa rimaneva protetto al sicuro".

Ispirata dunque dall'opera di Bruno Munari e all'arte giapponese Tsutsumi ho chiesto alle partecipanti di portare un piccolo regalo da donare a una persona cara. 
Si sono prese del tempo (cosa che ormai non avviene più) per pensare a questo dono, alla persona che lo riceverà, e come primo passo ho mostrato come costruire una scatola di carta per contenere il pensiero con la tecnica degli origami.




Inseguito ho proposto molti fili rossi di materiali diversi (sarà anche uno stereotipo, ma a me il Natale piace rosso) e certamente di tante sfumature differenti.




Con la ricerca di tante azioni come quella di annodare, infilare, intrecciare, tessere, attorcigliare, legare, avvolgere, unire, stringere, sovrapporre, intersecare... sono nati pacchetti unici, pensati e confezionati con il cuore.

Ho scritto questo post natalizio per ringraziarvi del vostro sostegno, delle vostre mail di apprezzamento verso il mio lavoro e in un ultimo, ma non meno importante, per augurare a tutti voi un sereno Natale e un felice Anno nuovo! 

Un caro saluto, Simona









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