Normalmente quando si pensa ai libri si pensa a dei testi, di vario genere: letterario, filosofico, storico, saggistico, ecc., da stampare sulle pagine. Poco interesse viene portato alla carta e alla rilegatura del libro e al colore dell'inchiostro, a tutti quegli elementi con i quali si realizza il libro come oggetto. Poco interesse viene dedicato ai caratteri da stampa e ancora meno agli spazi bianchi, ai margini, alla numerazione delle pagine, e a tutto il resto.
Lo scopo di questa sperimentazione è stato quello di vedere se è possibile usare il materiale con quale si fa un libro (escluso il testo) come linguaggio visivo.
Il problema quindi è: si può comunicare visivamente e tattilmente, solo con i mezzi editoriali di produzione di un libro? Ovvero: il libro come oggetto, indipendente dalle parole stampate, può comunicare qualcosa? E che cosa?"
Tratto da: "Da cosa nasce cosa" di Bruno Munari, Editori Laterza 2000
Per i 20 anni della biblioteca di Melide le scuole, grazie ad una maestra ed una bibliotecaria appassionate, hanno deciso di festeggiare così.
1a e 2a elementare
Scuola elementare – Melide
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