Eccomi rientrata dalle vacanze, buongiorno a tutti e Buon Anno!
Oggi continuo la serie dei post dedicata ai laboratori con gli adulti alla libreria Sempreliberi di Lodi. Nel primo post, che potete leggere qui, vi parlavo dei segni e in particolare della sperimentazione, conoscenza e approfondimento degli strumenti e dei gesti. Una sperimentazione libera dal pensiero, che non vincola. Una sperimentazione soggettiva. Una sperimentazione che "fa senza pensare".
In questo post vi parlo invece della "riorganizzazione dei dati". (Chi vuole approfondire l'argomento della ricerca, dell'analisi e della progettazione consiglio calorosamente di leggere il saggio di Bruno Munari "Da cosa nasce cosa", edito da Laterza nel quale potrà sicuramente trovare spunti fondamentali su questo argomento).
Riorganizzare i dati significa ordinare, classificare, catalogare al fine di studiare i dati oggettivi raccolti. La creatività nasce proprio da questi processi di cui vi sto parlando. Nasce dalla ricerca, dalla sperimentazione, dallo studio e dall'analisi oggettiva.
Bruno Munari diceva in Da cosa nasce cosa che "creatività non vuol dire improvvisazione senza metodo. [...] La serie di operazioni del metodo progettuale è fatta di valori oggettivi che diventano strumenti operativi nelle mani di progettisti creativi".
Ecco che i partecipanti dopo una sperimentazione dei segni libera da vincoli e regole riorganizzano il materiale secondo un criterio a loro scelta. Il "compito" in questa fase del laboratorio è quello di realizzare ognuno un proprio un catalogo.
I criteri per la creazione del catologo sono vari e molteplici, ne elenco alcuni:
1- secondo i gesti
2- secondo gli strumenti
3- secondo la trasparenza
4- secondo le dimensioni
5- secondo similitudini
6- secondo contrasti
Qui la scelta è stata dettata dalla forma che i gesti e gli strumenti hanno operato, il cerchio.
Un altro elemento da tenere in considerazione è la struttura del catalogo. Un catalogo a forma di libro? Oppure un leporello? Un catalogo tipo schedario? O un catalogo con finestre?
Un catalogo in bianco e nero o un catalogo colorato? Dimensione di pagine tutte uguali o pagine diverse tra loro? Le possibilità sono molte. Qui entra in gioco la creatività di ognuno senza però tralasciare tecnica e organizzazione.
Le idee e le scelte sono state molte, tutte interessanti e originali.
C'è chi ha creato una casa dei segni con una distinzione tra segni curvi e segni retti. Chi ha privilegiato un solo strumento dando quindi più importanza al gesto e alle azioni eseguite durante la sperimentazione. Chi invece ha preferito lavorare con le linee, dalla più sottile alla più spessa. Chi ha creato un libro-gioco per bambini. Chi è stato più poetico, raccontando la storia di un movimento. Oppure chi ha giocato con la luce e la trasparenza regalandoci attimi di stupore.
Un laboratorio questo, che ricerca il ragionamento oggettivo con lo scopo di comunicare un messaggio attraverso la riorganizzazione dei dati utilizzando quale mezzo comunicativo il catalogo. L'analisi oggettiva permette di raggiungere un passo successivo e fondamentale: la progettazione.
Saper progettare significa indagare in profondità. Un progetto non nasce dal nulla. Progettare non è difficile, ma esige attenzione, costanza, capacità di analisi e di sintesi.
Saper progettare è saper fare. Chi sa fare è una persona creativa in grado di risolvere i problemi da qualsiasi angolazione, anche il "riso verde servito su piatto caldo" di Bruno Munari.
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