lunedì 30 maggio 2016

NELL'ERBA

Oggi vi voglio parlare di un laboratorio che amo molto e che spesso ripropongo in primavera quando la natura riprende piano piano vita dopo l'inverno.
Ve ne ho già parlato qui con un'esperienza dedicata agli adulti.
In questo post vorrei invece mostrarvi questo laboratorio nelle scuole condiviso con i bambini e i loro genitori.


Condurre questo laboratorio, appreso grazie a Silvana Sperati ideatrice di questo progetto durante la mia formazione Bruno Munari, significa ogni volta imparare cose nuove.

Significa ricercare e studiare le varie specie di erbe e fiori. Significa uscire all'aperto e osservare fin nei più piccoli dettagli. Significa dare un nome a dei fiori che prima non sapevi nemmeno che esistessero. Significa aprire ben bene gli occhi e stupirsi di quanta meraviglia c'è intorno a noi.

Per tutte le ricerche e per scoprire le corrette nomenclature delle erbe e dei fiori durante questo periodo non mi ha mai abbandonata il mio manuale per riconoscerne le diverse specie. Si intitola "Che fiore è questo?" ed è un manuale semplice da utilizzare nel quale i fiori e le erbe sono classificate secondo il colore e secondo la loro forma, facili da riconoscere.

Che fiore è questo? – Scienze naturali, Manuali

Il modo migliore per conoscere un vero prato però è quello di entrarci. Qui mamme, papà, nonni e bambini lo hanno fatto. Parlo di un prato spontaneo, non di un prato tagliato a regola d'arte o magari addirittura di un prato posato a rotoli.  

L'erba a volte è molto alta. A volte bagnata. A volte quest'erba pizzica, altre volte invece profuma. Naturalmente serve anche un po' di coraggio per entrarci. Mettere i piedi in un luogo che poi spariscono e non si sa bene dove vanno a finire è un'impresa da veri esploratori, credetemi.
Ma poi è una soddisfazione scoprire i colori dei fiori: giallo, arancio, rosa, rosso, blu, viola...
Le forme delle foglie: allungate, rotonde, ovali, con i paletti e senza. Foglie a zig zag, foglie pungenti, foglie morbide, lisce...
E poi gli insetti che vivono nel prato: formiche, api, bombi, vespe, sputacchini...


E quando purtroppo la pioggia non ci consente di uscire, munita di stivaloni e mantellina, raccolgo per i bambini un mazzo di prato così da poterlo osservare restando però all'asciutto.






Terminata l'osservazione arriva il momento della sperimentazione mediante un'opera collettiva con una regola da tenere ben presente.
Come il filo d'erba cresce dalla terra anche i fili d'erba dipinti nascono dal basso verso l'alto per creare dinamicità e sfumature.


E le foglie? Naturalmente le foglie, come ci insegna Bruno Munari, stanno già nel pennello perché è il segno che fa il di-segno. E i fiori? Beh, anche quelli sono già nel pennello.




Non mi resta che concludere questo articolo con un bellissimo testo di Bruno Munari dal titolo Taraxacum e regalandovi un'opera di un prato spontaneo realizzata da una classe di bambini della scuola dell'infanzia di Stabio.

"I giganteschi fiori dei fuochi artificiali
sbocciano nel buio della notte
con grande frastuono di tuono
in pochi secondi una mitragliata di piccoli spari
e l'energia concentrata in un piccolo spazio 
si espande in ogni direzione
in modo uniforme generando
nello spazio buio una grande sfera di luci
e in corrispondenza degli spari
sbottano altri spari minori
in pochi secondi tutto svanisce
e le scintille luminose ormai rosse
scendono lentamente
spegnendosi
nell'erba
dove incontrano i soffioni 
del taraxacum officinale
generati con lo stesso principio
dell'espansione di energia
in ogni direzione dello spazio
in un tempo più lungo e in silenzio.
I soffioni aspettano un bambino
che con un soffio faccia volar via
verso il cielo
i piccolissimi semi."

tratto da "Pensare confonde le idee" di Bruno Munari, Corraini 2008





lunedì 16 maggio 2016

PER FARE UN LIBRO...

Per fare un libro ci vuole "un insieme di fogli di carta (o altro materiale) della stessa dimensione, cuciti e forniti di copertina, che contengono un testo manoscritto o stampato [...] e rilegato(da Dir, dizionario italiano ragionato).

Un libro può essere fatto solo con le pagine di carta? Le pagine devono sempre avere lo stesso formato? Normalmente quando si pensa ad un libro lo si immagina con dei testi o magari con testi e immagini abbinate. Un libro può non avere entrambe le cose? In quanti modi si può rilegare un libro? 

Bruno Munari tutte queste cose ce le insegna attraverso i suoi libri per bambini.
Nel 1945 Munari si avvicina al mondo del libro per l'infanzia grazie a suo figlio Alberto allora cinquenne. Il mercato librario non offriva nulla di interessante così progetta una serie di libri per bambini innovativi e moderni. Nei libri troviamo dei buchi nei quali i bambini possono guardare attraverso, ci sono finestre pop-up da aprire dove all'interno se ne trovano delle altre... 
È una collana di libri nei quali i bambini sono protagonisti attivi davanti a quel libro fonte di conoscenza e grande comunicatore visivo.

A partire da quel momento l'idea "classica" del libro cambia e l'interesse per il libro come oggetto assume un valore importante, rivoluzionario.


"Normalmente quando si pensa ai libri si pensa a dei testi, di vario genere: letterario, filosofico, storico, saggistico ecc., da stampare sulle pagine. Poco interesse viene portato alla carta e alla rilegatura del libro e al colore dell'inchiostro, tutti quegli elementi con i quali si realizza il libro come oggetto. Poco interesse viene dedicato ai caratteri da stampa e ancora meno agli spazi bianchi, ai margini, alla numerazione delle pagine, e tutto il resto."
Bruno Munari in "Da cosa nasce cosa"


Sperimentare l'oggetto libro in un laboratorio Metodo Bruno Munari® significa ricercare e sperimentare i differenti modi con i quali si può costruire un libro.
Un esempio molto importante che amo portare nei laboratori per aiutare la comprensione dell'oggetto libro sono i Prelibri che Bruno Munari ha progettato nei primi anni '80.
I Prelibri sono una piccola galleria d'arte nel quale il bambino o l'adulto si trova confrontato di fronte alle molteplici possibilità di concepire il libro come oggetto.
Dapprima pubblicati da Danese ora ristampati per la quinta volta da Corraini.
Sono dodici piccoli libri per bambini che, ancora non sanno leggere, tutti differenti per materiali, messaggio e rilegatura.

Immagini tratte da http://www.corraini.com/it/catalogo/scheda_libro/31/I-prelibri

Ogni libro è stato progettato in maniera che in qualunque modo sia preso in mano risulti sempre dritto. C'è un libro di legno che oltre ad avere un messaggio tattile suona. Uno invece è di panno che come suggerisce Bruno Munari si può utilizzare come la coperta di Linus. Uno in plastica trasparente per imparare a contare. Uno di biologia, uno sui colori primari e secondari. Un altro, il mio preferito, nel quale un filo rosso si diverte a cambiare sempre direzione...
Ogni libro comunica un messaggio, ogni libro ha un materiale diverso e una diversa rilegatura. Il bambino riceve stimoli e conoscenze diverse da ognuno di questi dodici libri.

Proprio dai Prelibri nasce l'osservazione, l'analisi e la sperimentazione per giocare con il Metodo.

Ecco che siamo partiti da semplici fogli di carta di differenti formati e grazie alla sperimentazione fatta precedentemente sulla manipolazione della carta, per esempio questa, nasce un'altra sperimentazione questa volta finalizzata a ricercare le varie possibilità, attraverso il taglio e la piega, per costruire un libro senza rilegatura.

Si può partire dal semplice leporello fino ad arrivare a forme più complesse con pieghe e tagli obliqui.


Dopo la sperimentazione delle varie forme del libro si arriva alla progettazione di un vero libro.
Un libro illeggibile. Ma cos'è un libro illeggibile?
È un libro sempre ideato da Bruno Munari a partire dagli anni '50 nel quale la comunicazione e il messaggio parlano, non attraverso le parole o le immagini, ma attraverso il materiale con il quale si costruisce il libro, ovvero la carta. Si può utilizzare il materiale con il quale si costruire il libro per comunicare? Il libro indipendentemente dalle parole può comunicare qualcosa? E cosa?



Questa sperimentazione viene condotta secondo alcuni criteri e regole. L'utilizzo al massimo di tre colori con una ricerca sulla forma del libro, i suoi contrasti, il ritmo, le pause, il rapporto tra fronte e retro, i tagli e le pieghe e i formati.







E infine anche con i fili...


Laboratori per adulti – Rovio 2016

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